Strada Pelosa Canale Brentella Capitello di S.Rocco Edificio Vecchio Chiesa di Cave

Lo sviluppo urbanistico del quartiere

  La costruzione della chiesa di Cave, innesca nei terreni circostanti lo sviluppo edilizio dell' area. Viene prolungata Via Tazzoli fino alla Statale per Vicenza, viene creata Via Tartaglia che collega Via Cave con il piazzale della chiesa.

  Le nuove strade, come Via Avogadro, Via Ravizza, Via Montanari, Via Torricelli e le relative lottizzazioni espandono le Cave verso Ovest creando in pratica un'unico quartiere con Chiesanuova, ma gli interventi più consistenti e che hanno scatenato tante polemiche, riguardano le Cave.

Quartiere 1000 abitanti a Cave

  Siamo nel 1969 e la speculazione edilizia mette le mani sui terreni agricoli (i campi dè Faustin) Il terreno incolto davanti alla chiesaprospicenti la chiesa di Cave. Ne riproponiamo la storia perchè la vicenda di questa lottizzazione, a oltre quarant'anni di distanza, non è ancora conclusa o più precisamente si è conclusa proprio inquesti giorni con la decisione del Comune, concordata con la Parrocchia di Cave ed il Consiglio di Quartiere, di riqualificare tutta la zona compresa tra Via Dini, il sagrato della chiesa Lavori di riqualificazione dell'areae la sede del Consiglio di Quartiere, costruendo una piazzetta e un'area verde a giardino nel quadrato di terreno incolto e recintato di fronte alla chiesa.

  Per decenni quel pezzo di terra è stato oggetto di un contenzioso tra il Comune di Padova e il proprietario dell'area (impresa Scapin) che voleva edificarvi altri due condomini simili a quelli circostanti. Lo stop alla costruzione Lavori di riqualificazione ultimatifu dovuto alla sollevazione popolare che, riunitasi in una sorta di consiglio di quartiere autogestito, di fatto requisì l'area impedendo l'inizio dei lavori.

  Dopo tanti anni e anche per la caparbietà e l'impegno del Parroco di Cave Don Alberico Alfonsi, che da tempo si sta battendo contro il degrado del quartiere, si è giunti alla tanto attesa conclusione.

"Un parco nei luoghi dello spaccio" è il titolo di un articolo che il Mattino di Padova dedica alla vicenda.

 

La lottizzazione Cave '70"

  Nel Febbraio del 1974, il consigliere comunale Paolo Muredda, della Democrazia Cristiana, presenta in Consiglio una interrogazione in merito alla costruzione di un nuovo quartiere residenziale denominato "Lottizzazione Cave '70" nella zona delimitata dalla chiesa di Cave e la fabbrica "Officine Galtarossa".
    L'intervento del consigliere, riportato dal Gazzettino il 13/02/1974, viene titolato "Mille abitanti senza servizi?". Il piano di lottizzazione, redatto dallo Studio del geom. Magro, prevede la costruzione di circa 260 appartamenti per un totale di 104.000 mc, nei quali si prevede l'insediamento di circa 1.000 abitanti.
  Il consigliere si chiede se il nuovo quartiere che sta sorgendo prevede i servizi necessari: strade, marciapiedi, parcheggi, aree verdi, fognature con relativo impiantoResti della recinzione delle Officine Galtarossa  di depurazione, ma soprattutto scuole. Saranno infatti circa 300 i nuovi alunni che si aggiungeranno a quelli già presenti nel quartiere.
   Conclude chiedendo l'intervento dei diversi assessorati competenti,in particolare quello della Sanità, per come garantirà ai cittadini "l'immunità dai fumi venefici delle vicine officine Galtarossa" (Le "Officine Galtarossa", fabbrica storica delle Cave, era nata come carpenteria metallica leggera e pesante. Verso la fine degli anni '60 viene attivato il reparto di zincatura a caldo, origine appunto dei "fumi venefici").


Officine Galtarossa

  Il lottizzante risponde e nelle pagine allegate potete trovare l'intera relazione. In particolare, al punto 2 paragrafo f) della relazione, si può leggere: "In margine al problema della scuola, si rammenta che sull'area esisteva un edificio rustico già usato dai fittavoli (Le famiglie di Bovo Orfeo e Giacinto. n.d.r.) - che erano stati indennizzati dal lottizzante". La casa nella foto è quella sopra menzionata, demolita nel1970 per la costruzione della scuola elementare Ivo Scapolo (oggi sede del Consiglio di Quartiere).


  Lo stravolgimento nella realizzazione del piano di lottizzazione innesca lo sCasa dei Bovocontro tra gli abitanti del quartiere, rappresentati da una sorta di consiglio di quartiere autogestito e il lottizzante.

In realtà non si stanno costruendo i 260 appartamenti previsti nel piano di lottizzazione, ma centinaia di mini-appartamenti.

  Questo, secondo i rappresentanti degli abitanti, porterebbe ad uno snaturamento delle caratteristiche del quartiere (le abitazioni di Cave sono quasi tutte unifamiliari e la zona agricola è ancora molto estesa) ed alla creazione di una sorta di ghetto-dormitorio.

La risposta del lottizzante è brutale. Dalla relazione si può leggere: "...purtroppo però i progetti sono stati elaborati dalle singole Ditte le quali si sono ispirate alle contingenze del mercato che richiede famelicamente una grande quantità di mini-appartamenti...è notorio che le mini abitazioni danno il massimo profitto relativo a chi opera nell'edilizia..."Ex scuola Ivo Scapolo

 

  L'altro motivo del contendere è il continuo ampliamento del reparto di zincheria a caldo delle Officine Galtarossa, come già detto, origine "dei fumi venefici".

  A pag. 5 della relazione, la risposta del lottizzante a queste obiezioni: "...infine i fumi venefici derivanti dalla vicina zincatura. E' una realtà che risale a prima del 1969, alla quale s'è cercato di porre parziale rimedio con le apparecchiature installate nel 1972. (l'azienda cerca di porre rimedio alle esalazioni venefiche della zincheria installando una batteria di filtri per depurare i fumi immessi nell'aria, ma con scarsi risultati ndr).

 

  E ancora: "...il pregiudizio alla zona derivante dalla presenza della fabbrica era stato accertato da alcuni Assessori fin dal principio dell'iniziativa (la realizzazione della zincatura a caldo - ndr). Tra questi il Dr. Feltrin (all'epoca Assessore all'Urbanistica n.d.r.) che, dopo aver espresso la sua disapprovazione al fatto che l'azienda si fosse così ampliata senza le necessarie autorizzazioni, aveva espresso la volontà di bloccare ulteriori sviluppi. Purtroppo, invece la zincatura si è ampliata in fasi successive e si sta ancora ampliando..."Lottizzazione Cave 1970


  La fabbrica continua ad espandersi, mentre si continuano a costruire, a pochi metri di distanza dalla zincheria, diversi condomini, tra cui il famoso "Pałasso bianco".

Nella galleria fotografica vi diamo l'idea dell'espansione della lottizzazione in un modo che riteniamo originale. In primo piano varie squadre di calcio che hanno calcato il campo di Cave e sullo sfondo l'evolversi delle costruzioni.

 

Lottizzazione Padova 2000

  La fabbrica si epande verso sud e verso est con la costruzione di nuovi capannoni. Semplici strutture in profilati di acciaio ricoperte di lamiere, che servono per lo stoccaggio dei manufatti da zincare. Il via vai di camion, con il loro carico di manufatti in acciaio è incessante. Entrano ed escono da Via Pelosa coinvolgendo le strade del quartiere limitrofe (Via Cave, Via Tazzoli, Via Pacinotti) ovviamente non adatte a sopportare un traffico pesante.

 

  L'attività della zincheria è a ciclo continuo, 24 ore su 24, e l'impatto negativo sulla qualità della vita dei vecchi e nuovi abitanti, che nel frattempo cominciano a popolare le nuove costruzioni, diventa considerevole. Aria irrespirabile, rumori assordanti. Murales Ivo ScapoloSi aggiungono la presenza della scuola elementare Ivo Scapolo con decine di ragazzi e della vicina scuola materna con altrettanti bambini.

 

  I ragazzi della scuola hanno immortalato in un murales, ancora oggi visibile, la loro idea di ambiente in merito alla vicina fabbrica, che viene vista circondata da fiori ed alberi con sullo sfondo l'arcobaleno. Dal camino di uscita dei fumi i bambini fanno uscire dei fiori.

  Simile a quella dei bambini fu l'idea di un povero idiota che, per dimostrare che dalle batterie dei filtri usciva aria pulita, fissò alla sommità del camino di uscita dei fumi un vaso con dentro un piccolo abete. L'aria che usciva forse era pulita ma ad una temperatura tale che incenerì l'alberello in poco tempo. 

 

  L'opposizione delle gente del quartiere trova forme più concrete. Una nuova coscienza ecologista trova ampio spazio nelle rappresentanze organizzate a livello politico come il Consiglio di Quartiere e l'associazione Brentella Vivibile e Verde, animata da Franco Biasia e Carlo Schiavo. Comincia e prendere corpo l'idea dello spostamento della fabbrica.

 

  Inizia un lungo cLottizzazione Padova 2000ontenzioso tra Comune e Proprietà che si concluderà con la concessione, a seguito di uno dei tanti condoni edilizi che hanno contribuito alla devastazione del paesaggio urbano e rurale dell'intero paese e del Veneto in particolare, alla sanatoria di tutti gli abusi edilizi legati all'espansione della fabbrica.

  I volumi edificabili aumentano a dismisura in quanto vengono condonati anche i volumi relativi a capannoni in lamiera o semplici coperture.

  Come sempre in questi casi la Proprietà fa pesare il solito ricatto occupazionale. All'epoca lavoravano ancora nelle Officine circa 120 persone che rischiano il posto di lavoro se ....

La fabbrica chiude e si trasferisce in Zona Industriale a Camin. Dopo due anni cesserà per sempre l'attività.

  Inizia invece l'edificazione di un vero e proprio quartiere denominato Padova 2000.